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Pellegrino: “Una stagione vissuta sempre al massimo, ho capito tante cose di me”
Le parole di Federico Pellegrino al termine della stagione di Coppa del mondo che lo ha visto salire sul podio in undici occasioni fra gare individuale e a squadre, òtre all’argento nella team sprint dei Mondiali di Planica. “Sono molto contento di questa stagione – racconta -, quando è uscito il calendario l’anno scorso avevo pensato che avrebbe consentito un buon piazzamento nella overall perchè valorizzava gli atleti completi, d’altra parte sono partito senza pormi alcun obiettivo particolare, se non quello di afforntare gara per gare aspettando di vedere come si evolvesse la situazione. E le cose sono andate bene da subito, perchè sono andato forte sin dal Tour de Ski, la vittoria di Davos e i podi di inizio stagione mi hanno fatto tornare nella modalità di caccia al risultato che mi ha spinto ad arrivare fino in fondo, con buoni risultati anche nelle gare a squadre. Ho fatto podio nella prima tappa e ho chiuso salendo sul podio nella tappa finale, a tutto ciò aggiungiamo la medaglia nella team sprint dei Mondiali. Ho capito tante cose di me stesso, sono sempre stato presente e significa essere sul pezzo sia fisicamente che mentalmente, il lavoro svolto nelgi ultimi due anni ha pagato, sarà interessante raccontare tutto ciò anche ai più giovani per permettere di crescere a tutto il movimento. Faccio un grande ringraziamento ai tecnici che hanno lavorato sui materiali e sul mio fisico e alla mia famiglia”.
Pellegrino: “Una stagione vissuta sempre al massimo, ho capito tante cose di me”
Le parole di Federico Pellegrino al termine della stagione di Coppa del mondo che lo ha visto salire sul podio in undici occasioni fra gare individuale e a squadre, òtre all’argento nella team sprint dei Mondiali di Planica. “Sono molto contento di questa stagione – racconta -, quando è uscito il calendario l’anno scorso avevo pensato che avrebbe consentito un buon piazzamento nella overall perchè valorizzava gli atleti completi, d’altra parte sono partito senza pormi alcun obiettivo particolare, se non quello di afforntare gara per gare aspettando di vedere come si evolvesse la situazione. E le cose sono andate bene da subito, perchè sono andato forte sin dal Tour de Ski, la vittoria di Davos e i podi di inizio stagione mi hanno fatto tornare nella modalità di caccia al risultato che mi ha spinto ad arrivare fino in fondo, con buoni risultati anche nelle gare a squadre. Ho fatto podio nella prima tappa e ho chiuso salendo sul podio nella tappa finale, a tutto ciò aggiungiamo la medaglia nella team sprint dei Mondiali. Ho capito tante cose di me stesso, sono sempre stato presente e significa essere sul pezzo sia fisicamente che mentalmente, il lavoro svolto nelgi ultimi due anni ha pagato, sarà interessante raccontare tutto ciò anche ai più giovani per permettere di crescere a tutto il movimento. Faccio un grande ringraziamento ai tecnici che hanno lavorato sui materiali e sul mio fisico e alla mia famiglia”.