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Pellegrino torna sul podio: “Sento nuovamente le gambe reattive; voglio giocare al meglio le mie carte in Val di Fiemme”
Federico Pellegrino torna sul podio e lo fa su una pista che da sempre è sua amica. A Davos (Svizzera) il campione valdostano ha saputo centrare ben quattro vittorie e otto podi complessivi e e nella quarta tappa del 18° Tour de Ski ha centrato il primo piazzamento tra i primi tre della stagione, il 43° in Coppa del Mondo.
“Il terzo posto della sprint di Davos è molto importante perchè mi è sembrato di sentire nuovamente gambe reattive e di stare molto bene dal punto di vista organico – sono state le parole del trentatreenne delle Fiamme Oro al termine della gara – Finalmente sto arrivando in quel punto della stagione in cui cambio marcia. A dicembre ho lavorato molto ma l’influenza mi ha fatto fare alcuni passi indietro: dentro di me sapevo che quanto fatto avrebbe pagato. Quella di Davos è una pista che mi piace particolarmente e che si adatta alle mie caratteristiche: ad un certo punto ho pensato anche di poter vincere, ma la potenza di Chanavat e Anger ha avuto la meglio sulla mia esperienza e conoscenza della pista”.
Terzo nella sprint ed ora terzo anche nella classifica generale del Tour de Ski, dopo quattro di sette tappe: al termine della kermesse restano due prove in classico – un inseguimento di 20km a Davos e la mass start di 15km in Val di Fiemme – e la Final Climb finale verso il Doss dei Laresi, sull’Alpe Cermis, di domenica 7 gennaio. Il norvegese Harald Amundsen guida la graduatoria con 11″ sul connazionale Erik Valnes e 25″ sull’azzurro.
“In ottica classifica generale forse sarebbe stato meglio non superare i quarti di finale perchè tanti turni fanno consumare molte energie. Nell’inseguimento in classico ci saranno tanti tratti pianeggianti e da dietro diversi avversari potranno recuperare il tempo perduto con gli abbuoni della sprint: l’obiettivo è quello di difendermi al meglio, per ritrovarmi grosso modo nella posizione che occupavo al termine della tappa di Dobbiaco. A quel punto lo sguardo sarà sulla Val di Fiemme e le ultime due tappe del Tour: mi sono già espresso bene in quelle gare e voglio provare a giocare al meglio le mie carte”.
Quindici gennaio 2011, Liberec: è la data del primo podio nel massimo circuito di Federico Pellegrino. Sono passati tredici anni solari, dodici stagioni agonistiche in cui Chicco non ha mai mancato l’appuntamento con il podio, almeno in un’occasione: 17 vittorie, 18 secondi posti, otto terzi posti, incluso quello odierno. Conteggio a cui vanno aggiunti il titolo iridato nella sprint di Lahti 2017, i due argenti olimpici di PyeongChang 2018 e Pechino 2022 e le altre cinque medaglie mondiali raccolte tra sprint e Team Sprint.
“Dodici stagioni consecutive sul podio sono tante, mi fa piacere: significa che il mio approccio mentale e fisico ha funzionato e funziona ancora, così come il lavoro di tutto il team di oggi e del passato, perchè sono stato messo nelle condizioni di potermi esprimere al 100 percento per anni”.
Pellegrino torna sul podio: “Sento nuovamente le gambe reattive; voglio giocare al meglio le mie carte in Val di Fiemme”
Federico Pellegrino torna sul podio e lo fa su una pista che da sempre è sua amica. A Davos (Svizzera) il campione valdostano ha saputo centrare ben quattro vittorie e otto podi complessivi e e nella quarta tappa del 18° Tour de Ski ha centrato il primo piazzamento tra i primi tre della stagione, il 43° in Coppa del Mondo.
“Il terzo posto della sprint di Davos è molto importante perchè mi è sembrato di sentire nuovamente gambe reattive e di stare molto bene dal punto di vista organico – sono state le parole del trentatreenne delle Fiamme Oro al termine della gara – Finalmente sto arrivando in quel punto della stagione in cui cambio marcia. A dicembre ho lavorato molto ma l’influenza mi ha fatto fare alcuni passi indietro: dentro di me sapevo che quanto fatto avrebbe pagato. Quella di Davos è una pista che mi piace particolarmente e che si adatta alle mie caratteristiche: ad un certo punto ho pensato anche di poter vincere, ma la potenza di Chanavat e Anger ha avuto la meglio sulla mia esperienza e conoscenza della pista”.
Terzo nella sprint ed ora terzo anche nella classifica generale del Tour de Ski, dopo quattro di sette tappe: al termine della kermesse restano due prove in classico – un inseguimento di 20km a Davos e la mass start di 15km in Val di Fiemme – e la Final Climb finale verso il Doss dei Laresi, sull’Alpe Cermis, di domenica 7 gennaio. Il norvegese Harald Amundsen guida la graduatoria con 11″ sul connazionale Erik Valnes e 25″ sull’azzurro.
“In ottica classifica generale forse sarebbe stato meglio non superare i quarti di finale perchè tanti turni fanno consumare molte energie. Nell’inseguimento in classico ci saranno tanti tratti pianeggianti e da dietro diversi avversari potranno recuperare il tempo perduto con gli abbuoni della sprint: l’obiettivo è quello di difendermi al meglio, per ritrovarmi grosso modo nella posizione che occupavo al termine della tappa di Dobbiaco. A quel punto lo sguardo sarà sulla Val di Fiemme e le ultime due tappe del Tour: mi sono già espresso bene in quelle gare e voglio provare a giocare al meglio le mie carte”.
Quindici gennaio 2011, Liberec: è la data del primo podio nel massimo circuito di Federico Pellegrino. Sono passati tredici anni solari, dodici stagioni agonistiche in cui Chicco non ha mai mancato l’appuntamento con il podio, almeno in un’occasione: 17 vittorie, 18 secondi posti, otto terzi posti, incluso quello odierno. Conteggio a cui vanno aggiunti il titolo iridato nella sprint di Lahti 2017, i due argenti olimpici di PyeongChang 2018 e Pechino 2022 e le altre cinque medaglie mondiali raccolte tra sprint e Team Sprint.
“Dodici stagioni consecutive sul podio sono tante, mi fa piacere: significa che il mio approccio mentale e fisico ha funzionato e funziona ancora, così come il lavoro di tutto il team di oggi e del passato, perchè sono stato messo nelle condizioni di potermi esprimere al 100 percento per anni”.