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E’ scomparso Nino Bibbia, prima medaglia olimpica dell’Italia negli sport invernali
È scomparso il 28 maggio all’età di 91 anni Nino Bibbia, il primo campione olimpico italiano nella storia dei Giochi olimpici invernali con la medaglia d’oro nello skeleton ai Giochi di St. Moritz 1948. Nato a Bianzone (So) il 15 marzo 1922, risiedeva a St. Moritz, in Svizzera. Ai Giochi olimpici del 1948, ospitate nella località svizzera, si iscrisse a tre gare: bob a due, bob a quattro e skeleton, che esordiva nel programma olimpico proprio in quell’occasione.
L’impegno olimpico di Bibbia cominciò con la gara di bob a due. Le prime due manche si svolsero il giorno stesso dell’apertura dei Giochi, il 30 gennaio, le altre due l’indomani. Al termine delle due giornate, Bibbia e il compagno Campadese, su Italia I, si classificarono ottavi col tempo totale di 5’38″6.
La gara di skeleton, sei discese ripartite su due giorni, era in programma il 3 e il 4 febbraio sulla Cresta Run. Bibbia aveva iniziato a praticare questa specialità solo poche settimane prima delle Olimpiadi. Nonostante la poca esperienza, al termine della prima giornata era secondo, a pari merito con l’esperto statunitense John Heaton, che aveva vinto l’argento vent’anni prima ai Giochi del 1928; davanti a loro, con un vantaggio di 2 decimi di secondo, era in testa il britannico John Crammond. Il giorno dopo, nelle tre discese restanti l’italiano distanziò progressivamente gli avversari, facendo segnare in ognuna il miglior tempo di manche. Con il tempo complessivo di 5’23″2 Bibbia vinse l’oro con un distacco di 2″4 su Heaton, secondo, e 2″9 su Crammond, terzo.
Con appena un giorno di riposo, il 6 febbraio Bibbia era di nuovo in gara, per le prime due manche del bob a quattro. Era uno dei componenti dell’equipaggio di Italia I, con G.C. Ronchetti, E. Campadese e L. Cavalieri. Al termine delle quattro manche e due giornate di gara, il bob italiano fu sesto con il tempo totale di 5’23″0.
In carriera vinse oltre 200 competizioni sulla Cresta Run di St. Mortiz, tuttora considerata la più prestigiosa pista di skeleton al mondo. Si racconta che ogni volta che gli giungeva voce che il suo record era stato battuto, Bibbia prendesse il suo slittino e si lanciasse a testa in giù per la Cresta Run per riprendersi il primato. In suo onore è stata istituita la Nino Bibbia Challenge Cup, una competizione di skeleton che si svolge ogni anno a dicembre sulla celebre pista.
Nel 2002 Bibbia è stato l’ospite d’onore della gara di Coppa del Mondo di skeleton ospitata nella località svizzera, sulla pista Celerina. A lui è intitolata una curva della pista olimpica di bob, skeleton e slittino di Cesana Pariol.
Le esequie si terranno l’1 giugno alle ore 13:00 nella Chiesa Cattolica San Carlo di St.Moritz-Bad.
E’ scomparso Nino Bibbia, prima medaglia olimpica dell’Italia negli sport invernali
È scomparso il 28 maggio all’età di 91 anni Nino Bibbia, il primo campione olimpico italiano nella storia dei Giochi olimpici invernali con la medaglia d’oro nello skeleton ai Giochi di St. Moritz 1948. Nato a Bianzone (So) il 15 marzo 1922, risiedeva a St. Moritz, in Svizzera. Ai Giochi olimpici del 1948, ospitate nella località svizzera, si iscrisse a tre gare: bob a due, bob a quattro e skeleton, che esordiva nel programma olimpico proprio in quell’occasione.
L’impegno olimpico di Bibbia cominciò con la gara di bob a due. Le prime due manche si svolsero il giorno stesso dell’apertura dei Giochi, il 30 gennaio, le altre due l’indomani. Al termine delle due giornate, Bibbia e il compagno Campadese, su Italia I, si classificarono ottavi col tempo totale di 5’38″6.
La gara di skeleton, sei discese ripartite su due giorni, era in programma il 3 e il 4 febbraio sulla Cresta Run. Bibbia aveva iniziato a praticare questa specialità solo poche settimane prima delle Olimpiadi. Nonostante la poca esperienza, al termine della prima giornata era secondo, a pari merito con l’esperto statunitense John Heaton, che aveva vinto l’argento vent’anni prima ai Giochi del 1928; davanti a loro, con un vantaggio di 2 decimi di secondo, era in testa il britannico John Crammond. Il giorno dopo, nelle tre discese restanti l’italiano distanziò progressivamente gli avversari, facendo segnare in ognuna il miglior tempo di manche. Con il tempo complessivo di 5’23″2 Bibbia vinse l’oro con un distacco di 2″4 su Heaton, secondo, e 2″9 su Crammond, terzo.
Con appena un giorno di riposo, il 6 febbraio Bibbia era di nuovo in gara, per le prime due manche del bob a quattro. Era uno dei componenti dell’equipaggio di Italia I, con G.C. Ronchetti, E. Campadese e L. Cavalieri. Al termine delle quattro manche e due giornate di gara, il bob italiano fu sesto con il tempo totale di 5’23″0.
In carriera vinse oltre 200 competizioni sulla Cresta Run di St. Mortiz, tuttora considerata la più prestigiosa pista di skeleton al mondo. Si racconta che ogni volta che gli giungeva voce che il suo record era stato battuto, Bibbia prendesse il suo slittino e si lanciasse a testa in giù per la Cresta Run per riprendersi il primato. In suo onore è stata istituita la Nino Bibbia Challenge Cup, una competizione di skeleton che si svolge ogni anno a dicembre sulla celebre pista.
Nel 2002 Bibbia è stato l’ospite d’onore della gara di Coppa del Mondo di skeleton ospitata nella località svizzera, sulla pista Celerina. A lui è intitolata una curva della pista olimpica di bob, skeleton e slittino di Cesana Pariol.
Le esequie si terranno l’1 giugno alle ore 13:00 nella Chiesa Cattolica San Carlo di St.Moritz-Bad.