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Mondiali di sci alpino, a Schladming per la seconda volta
Dal 5 al 17 febbraio si disputerà la 42/a edizione dei Campionati del mondo di sci alpino, che tornano per la seconda volta nella storia sulle nevi della Stiria, a Schladming. La prima volta fu nel 1982 e fu il Mondiale dell’elvetica Erika Hess che vinse l’oro in gigante, in slalom e in combinata. L’eroe nazionale fu Hartie Weirather, padre di Tina che gareggia oggi per il Liechtestein, capace di conquistare l’oro nella disciplina più amata dagli austriaci: la discesa libera.
Trentuno anni fa, Schladming regalò all’Italia una sola medaglia, quella di Daniela Zini nello slalom femminile, la stessa gara in cui Ninna Quario, madre della vicecampionessa in carica del gigante, Federica Brignone, pianse amare lacrime dopo essere stata la migliore al termine della prima manche con la seconda manche tracciata dal suo allenatore, Stefano Dalmasso. La milanese, però, non seppe sfruttare al massimo la condizione di vantaggio e terminò al quinto posto finale.
Quarto fu Paolo De Chiesa nello slalom maschile, con Piero Gros sesto, quando la medaglia d’oro andò a Ingenmar Stenmark. Stenmark, però, si dovette accontentare dell’argento nel gigante, battuto dall’americano Steve Mahre, gemello di Phil. In quel gigante, il migliore azzurro fu l’altoatesino Bruno Noeckler con il quinto posto. Noeckler sarebbe poi tragicamente scomparso, la successiva estate, in un incidente automobilistico in Nuova Zelanda, dove la Nazionale italiana era in allenamento. Con Noeckler morirono anche l’allenatore Ilario Pegorari, il preparatore Karl Pichler e il massaggiatore Ivano Ruzza. Si salvò, fortunatamente, il giovane Carlo Gerosa.
Quella dell’82 fu anche la prima edizione dei Mondiali a staccarsi dall’Olimpiade. Fino ai Giochi di Lake Placid del 1980, infatti, i titoli olimpici valevano anche come Mondiali.
La prima edizione di un Campionato Mondiale ufficialmente riconosciuto dalla Fis risale al 1931, a Muerren (Svizzera), mentre nell’Albo d’oro ufficiale non è mai stata inclusa l’edizione del 1941, disputata a Cortina d’Ampezzo, quando l’Italia vinse sette medaglie tra cui gli ori di Celina Seghi e di Vittorio Chierroni negli slalom.
Le edizioni più ricche per l’Italia sono state quella del 1997, a Sestriere, quando gli Azzurri conquistarono sei medaglie, tra cui tre ori (Deborah Compagnoni in gigante e slalom e Isolde Kostner in superG), e quella del 2011 a Garmisch-Partenkirchen, sempre con l’Italia per sei volte a podio anche se con il solo oro di Christof Innerhofer nel superG. Nel 1996, a Sierra Nevada, l’Italia vinse cinque medaglie totali, ma ben quattro furono d’oro grazie alle due di Alberto Tomba in slalom e gigante, a Deborah Compagnoni nel gigante e a Isolde Kostner nel superG. Le edizioni peggiori degli ultimi vent’anni sono state Morioka ’93 e Vail ’99, quando l’Italia rimase all’asciutto, cosa che in realtà era già capitata in passato diverse volte (risalendo, anche Vail ’89, Lake Placid ’80 e via dicendo).
Nell’Albo d’oro di tutti i tempi ai Mondiali di sci alpino, l’Italia è al sesto posto con 63 medaglie conquistate: 20 d’oro, 21 d’argento e 22 di bronzo. Al primo posto, inarrivabile, l’Austria con 255 medaglie.
Mondiali di sci alpino, a Schladming per la seconda volta
Dal 5 al 17 febbraio si disputerà la 42/a edizione dei Campionati del mondo di sci alpino, che tornano per la seconda volta nella storia sulle nevi della Stiria, a Schladming. La prima volta fu nel 1982 e fu il Mondiale dell’elvetica Erika Hess che vinse l’oro in gigante, in slalom e in combinata. L’eroe nazionale fu Hartie Weirather, padre di Tina che gareggia oggi per il Liechtestein, capace di conquistare l’oro nella disciplina più amata dagli austriaci: la discesa libera.
Trentuno anni fa, Schladming regalò all’Italia una sola medaglia, quella di Daniela Zini nello slalom femminile, la stessa gara in cui Ninna Quario, madre della vicecampionessa in carica del gigante, Federica Brignone, pianse amare lacrime dopo essere stata la migliore al termine della prima manche con la seconda manche tracciata dal suo allenatore, Stefano Dalmasso. La milanese, però, non seppe sfruttare al massimo la condizione di vantaggio e terminò al quinto posto finale.
Quarto fu Paolo De Chiesa nello slalom maschile, con Piero Gros sesto, quando la medaglia d’oro andò a Ingenmar Stenmark. Stenmark, però, si dovette accontentare dell’argento nel gigante, battuto dall’americano Steve Mahre, gemello di Phil. In quel gigante, il migliore azzurro fu l’altoatesino Bruno Noeckler con il quinto posto. Noeckler sarebbe poi tragicamente scomparso, la successiva estate, in un incidente automobilistico in Nuova Zelanda, dove la Nazionale italiana era in allenamento. Con Noeckler morirono anche l’allenatore Ilario Pegorari, il preparatore Karl Pichler e il massaggiatore Ivano Ruzza. Si salvò, fortunatamente, il giovane Carlo Gerosa.
Quella dell’82 fu anche la prima edizione dei Mondiali a staccarsi dall’Olimpiade. Fino ai Giochi di Lake Placid del 1980, infatti, i titoli olimpici valevano anche come Mondiali.
La prima edizione di un Campionato Mondiale ufficialmente riconosciuto dalla Fis risale al 1931, a Muerren (Svizzera), mentre nell’Albo d’oro ufficiale non è mai stata inclusa l’edizione del 1941, disputata a Cortina d’Ampezzo, quando l’Italia vinse sette medaglie tra cui gli ori di Celina Seghi e di Vittorio Chierroni negli slalom.
Le edizioni più ricche per l’Italia sono state quella del 1997, a Sestriere, quando gli Azzurri conquistarono sei medaglie, tra cui tre ori (Deborah Compagnoni in gigante e slalom e Isolde Kostner in superG), e quella del 2011 a Garmisch-Partenkirchen, sempre con l’Italia per sei volte a podio anche se con il solo oro di Christof Innerhofer nel superG. Nel 1996, a Sierra Nevada, l’Italia vinse cinque medaglie totali, ma ben quattro furono d’oro grazie alle due di Alberto Tomba in slalom e gigante, a Deborah Compagnoni nel gigante e a Isolde Kostner nel superG. Le edizioni peggiori degli ultimi vent’anni sono state Morioka ’93 e Vail ’99, quando l’Italia rimase all’asciutto, cosa che in realtà era già capitata in passato diverse volte (risalendo, anche Vail ’89, Lake Placid ’80 e via dicendo).
Nell’Albo d’oro di tutti i tempi ai Mondiali di sci alpino, l’Italia è al sesto posto con 63 medaglie conquistate: 20 d’oro, 21 d’argento e 22 di bronzo. Al primo posto, inarrivabile, l’Austria con 255 medaglie.