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Bagnis: “Controllata bene la tensione, abbiamo fatto un lavoro pazzesco”. Il dt Oioli: “La nostra strategia ha pagato”
Abbracci e commozione fra staff e atleti azzurri che, sul catino naturale di St. Moritz, hanno scritto una pagina di storia nello skeleton grazie al secondo posto di Amedeo Bagnis nella gara maschile. Il direttore tecnico Maurizio Oioli fa i complimenti a tutto il team. “Siamo strafelici, è la nostra prima medaglia di questa importanza, Amedeo ha fatto una gara fantastica, dimostrando di meritare la medaglia d’argento, in questo momento il britannico è fuori portata per tutti. E’ la prima volta che Bagnis corre a questo livello, nell’ultima manche ha realizzato la miglior spinta di tutte quattro le manches, sotto pressione ha dato il meglio di sè. Siamo stati finalmente ripagati per tutto il lavoro e la passione trasferita in pista, la scelta di saltare la prima parte di stagione in Coppa del mondo in Nordamerica per fare allenamenti a St. Moritz, anche se le condizioni non erano ottimali, tuttavia ci hanno consentito di prendere maggiore confidenza”.
Ed ecco Amedeo Bagnis, protagonista di giornata: “E’ stato veramente dificile, perchè il risultato al termine delle due manches iniziali era inaspettato, si trattava di una situazione a cui non ero abituato. Sono riuscito a dormirci ugualmente sopra, al momento giusto ho dato tutto quello che avevo in corpo per rimanere davanti. Grazie ai miei amici e alla mia famiglia che sono venuti in Svizzera a tifare insieme alla mia fidanzata Lucia, così come ai compagni del bob. Ringrazio il direttore tecnico Oioli e gli allenatori Wilfried Schneider e Thomas Platzer che hanno fatto un lavoro pazzesco, tutto è andato nella giusta direzione. Spero di essere il nome nuovo dello skeleton, tutto si può fare se lavoriamo con la giusta determinazione. La spinta nell’ultima manches ha fatto la differenza, nelle tre precedenti non era andata benissimo anche se rimane il mio pezzo forte, mi sono riguardato al video e ho capito cosa potevo migliorare. Ho iniziato per caso a fare skeleton, conoscevo un nostro tecnico, Andrea Gallina, che è amico del mio preparatore atletico Corrado Gennaro, praticavo atletica leggera ma ho subito capito di avere un bel feeling con la slitta e adesso voglio rimanere lì davanti”.
Bagnis: “Controllata bene la tensione, abbiamo fatto un lavoro pazzesco”. Il dt Oioli: “La nostra strategia ha pagato”
Abbracci e commozione fra staff e atleti azzurri che, sul catino naturale di St. Moritz, hanno scritto una pagina di storia nello skeleton grazie al secondo posto di Amedeo Bagnis nella gara maschile. Il direttore tecnico Maurizio Oioli fa i complimenti a tutto il team. “Siamo strafelici, è la nostra prima medaglia di questa importanza, Amedeo ha fatto una gara fantastica, dimostrando di meritare la medaglia d’argento, in questo momento il britannico è fuori portata per tutti. E’ la prima volta che Bagnis corre a questo livello, nell’ultima manche ha realizzato la miglior spinta di tutte quattro le manches, sotto pressione ha dato il meglio di sè. Siamo stati finalmente ripagati per tutto il lavoro e la passione trasferita in pista, la scelta di saltare la prima parte di stagione in Coppa del mondo in Nordamerica per fare allenamenti a St. Moritz, anche se le condizioni non erano ottimali, tuttavia ci hanno consentito di prendere maggiore confidenza”.
Ed ecco Amedeo Bagnis, protagonista di giornata: “E’ stato veramente dificile, perchè il risultato al termine delle due manches iniziali era inaspettato, si trattava di una situazione a cui non ero abituato. Sono riuscito a dormirci ugualmente sopra, al momento giusto ho dato tutto quello che avevo in corpo per rimanere davanti. Grazie ai miei amici e alla mia famiglia che sono venuti in Svizzera a tifare insieme alla mia fidanzata Lucia, così come ai compagni del bob. Ringrazio il direttore tecnico Oioli e gli allenatori Wilfried Schneider e Thomas Platzer che hanno fatto un lavoro pazzesco, tutto è andato nella giusta direzione. Spero di essere il nome nuovo dello skeleton, tutto si può fare se lavoriamo con la giusta determinazione. La spinta nell’ultima manches ha fatto la differenza, nelle tre precedenti non era andata benissimo anche se rimane il mio pezzo forte, mi sono riguardato al video e ho capito cosa potevo migliorare. Ho iniziato per caso a fare skeleton, conoscevo un nostro tecnico, Andrea Gallina, che è amico del mio preparatore atletico Corrado Gennaro, praticavo atletica leggera ma ho subito capito di avere un bel feeling con la slitta e adesso voglio rimanere lì davanti”.