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Carca: “In Argentina e Cile allenamenti positivi e lavoro diversificato. Ora parte l’avvicinamento a Soelden”
E’ tempo di rientri in Italia per le prime squadre maschili che hanno attraversato l’Oceano per un mese di allenamento sulle nevi sudamericane. Già rientrati gigantisti e slalomisti, mentre stanno concludendo il loro stage i velocisti. Ne abbiamo approfittato per trarre un bilancio della spedizione con il dt della Nazionale maschile, Massimo Carca.
“Il lavoro ad Ushuaia è andato decisamente bene – ha detto Carca -. Abbiamo trovato condizioni invernali e temperature più fredde rispetto agli ultimi anni. Le condizioni ci hanno permesso di svariare fra tutte le specialità e portare a buon fine tutto il lavoro che ci eravamo prefissati”.
“L’unica nota negativa è l’infortunio di Sala, a causa di una caduta banale, ma è noto che il piatto tibiale richiede pazienza per un recupero completo”.
“Il gruppo di slalomisti che puntano alla doppia disciplina ha diversificato molto il lavoro. Lo slalom ha collaborato parecchio con il gigante. Quest’anno ad Ushuaia erano presenti tutte le squadre tranne i norvegesi e questo ci ha permesso di confrontarci con gli avversari, anche se i risultati di agosto valgono fino a un certo punto”.
“Per fare qualche nome: certamente De Aliprandini ha lavorato in progressione e ha avuto tutto il tempo per trovare il feeling con il nuovo ski man sloveno, Robert Kristan. Ha potuto testare e provare. Per lui era molto importante mettere ordine nelle cose e credo ci sia riuscito”.
“Per quanto riguarda Franzoni, l’obiettivo era dimenticare l’infortunio e allenarsi al 100% e lo ha fatto. Fisicamente non è ancora al massimo, ma ha ancora tempo per crescere. Credo che comincerà le gare dal gigante di Soelden, anche se ha perso tutti i punti e partirà infondo alla starting list. In ottobre sarà ancora concentrato discipline tecniche, poi sarà presente a Cervinia almeno per le prove. Certamente farà ancora un po’ di Coppa Europa per riprendere feeling e punti”.
“I velocisti, in Cile hanno appena terminato il loro stage. Sono stati un po’ sfortunati con il meteo nel periodo centrale. Due nevicate abbondanti e qualche giornata di vento hanno condizionato qualche giornata di allenamento, ma hanno avuto i primi giorni buoni e soprattutto gli ultimi dieci molto positivi, che hanno permesso allo staff di preparare discesa e superG da 1″15 con velocità oltre i 120 km/h, quindi decisamente allenante. Ho visto un Casse spingere forte ad ogni giro, come è sua abitudine. Paris, invece, ha fatto prima due settimane ad Ushuaia e poi 10 giorni a La Parva. In Argentina si è concentrato in particolare su gigante e superG e ha lavorato per rimettere in ordine la sua sciata. A la Parva ha fatto quattro giorni di discesa davvero buoni. Sta bene, e ha voglia di tornare a fare Paris”.
“Complessivamente il lavoro previsto è andato secondo quella che è la nostra strategia: gli atleti hanno diversificato molto. I gigantisti hanno fatto molto slalom e superG e gli slalomisti tanto gigante. La multilateralità è quello che cerchiamo, per poter essere competitivi in tutte le condizioni”.
“Il programma dei gigantisti prevede un raduno a inizio ottobre a Saas Fee, poi si valuterà in base al meteo come organizzare l’avvicinamento a Soelden. Lo slalom andrà ancora in ski dome, a Peer, sempre all’inizio di ottobre. Poi seguirà un programma simile a quello del gigante anche perché ci sono tre slalomisti che faranno anche la stagione fra le porte larghe”.
A poco più di un mese dall’inizio della Coppa del mondo la strategia è dunque chiara. Ora via alla rifinitura.
Carca: “In Argentina e Cile allenamenti positivi e lavoro diversificato. Ora parte l’avvicinamento a Soelden”
E’ tempo di rientri in Italia per le prime squadre maschili che hanno attraversato l’Oceano per un mese di allenamento sulle nevi sudamericane. Già rientrati gigantisti e slalomisti, mentre stanno concludendo il loro stage i velocisti. Ne abbiamo approfittato per trarre un bilancio della spedizione con il dt della Nazionale maschile, Massimo Carca.
“Il lavoro ad Ushuaia è andato decisamente bene – ha detto Carca -. Abbiamo trovato condizioni invernali e temperature più fredde rispetto agli ultimi anni. Le condizioni ci hanno permesso di svariare fra tutte le specialità e portare a buon fine tutto il lavoro che ci eravamo prefissati”.
“L’unica nota negativa è l’infortunio di Sala, a causa di una caduta banale, ma è noto che il piatto tibiale richiede pazienza per un recupero completo”.
“Il gruppo di slalomisti che puntano alla doppia disciplina ha diversificato molto il lavoro. Lo slalom ha collaborato parecchio con il gigante. Quest’anno ad Ushuaia erano presenti tutte le squadre tranne i norvegesi e questo ci ha permesso di confrontarci con gli avversari, anche se i risultati di agosto valgono fino a un certo punto”.
“Per fare qualche nome: certamente De Aliprandini ha lavorato in progressione e ha avuto tutto il tempo per trovare il feeling con il nuovo ski man sloveno, Robert Kristan. Ha potuto testare e provare. Per lui era molto importante mettere ordine nelle cose e credo ci sia riuscito”.
“Per quanto riguarda Franzoni, l’obiettivo era dimenticare l’infortunio e allenarsi al 100% e lo ha fatto. Fisicamente non è ancora al massimo, ma ha ancora tempo per crescere. Credo che comincerà le gare dal gigante di Soelden, anche se ha perso tutti i punti e partirà infondo alla starting list. In ottobre sarà ancora concentrato discipline tecniche, poi sarà presente a Cervinia almeno per le prove. Certamente farà ancora un po’ di Coppa Europa per riprendere feeling e punti”.
“I velocisti, in Cile hanno appena terminato il loro stage. Sono stati un po’ sfortunati con il meteo nel periodo centrale. Due nevicate abbondanti e qualche giornata di vento hanno condizionato qualche giornata di allenamento, ma hanno avuto i primi giorni buoni e soprattutto gli ultimi dieci molto positivi, che hanno permesso allo staff di preparare discesa e superG da 1″15 con velocità oltre i 120 km/h, quindi decisamente allenante. Ho visto un Casse spingere forte ad ogni giro, come è sua abitudine. Paris, invece, ha fatto prima due settimane ad Ushuaia e poi 10 giorni a La Parva. In Argentina si è concentrato in particolare su gigante e superG e ha lavorato per rimettere in ordine la sua sciata. A la Parva ha fatto quattro giorni di discesa davvero buoni. Sta bene, e ha voglia di tornare a fare Paris”.
“Complessivamente il lavoro previsto è andato secondo quella che è la nostra strategia: gli atleti hanno diversificato molto. I gigantisti hanno fatto molto slalom e superG e gli slalomisti tanto gigante. La multilateralità è quello che cerchiamo, per poter essere competitivi in tutte le condizioni”.
“Il programma dei gigantisti prevede un raduno a inizio ottobre a Saas Fee, poi si valuterà in base al meteo come organizzare l’avvicinamento a Soelden. Lo slalom andrà ancora in ski dome, a Peer, sempre all’inizio di ottobre. Poi seguirà un programma simile a quello del gigante anche perché ci sono tre slalomisti che faranno anche la stagione fra le porte larghe”.
A poco più di un mese dall’inizio della Coppa del mondo la strategia è dunque chiara. Ora via alla rifinitura.