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- Deville: “Ero troppo teso”. Theolier: “Bisogna lavorare sulla mentalità”. Ravetto: “Ci vuole pazienza, ma la squadra è fortissima. Curioso per il gigante di domani”
Deville: “Ero troppo teso”. Theolier: “Bisogna lavorare sulla mentalità”. Ravetto: “Ci vuole pazienza, ma la squadra è fortissima. Curioso per il gigante di domani”
Cristian Deville è stato il migliore azzurro di giornata con il settimo posto che cancella in parte l’uscita di scena di Levi. Il trentino, quinto a metà gara, ha perduto due posizioni al pomeriggio sotto una fitta nevicata, in ritardo di 1″32 dal vincitore Alexis Pinturault. “Devo dire che sono un po’ arrabbiato ma alla fine bisogna accettare questo piazzamento – spiega Cristian -. Dopo l’uscita nello slalom di Levi mi sentivo un leone, però quel ritiro mi ha condizionato, sono sceso in pista troppo contratto, quindi non ho meritato di più. Ci tenevo a far bene, sono sicuro di avere qualcosa in più da mostrare e spero di farlo sin dalla prossima occasione”.
L’analisi di Jacques Theolier sulla prestazione degli Azzurri nello slalom di Val d’Isère è limpida, come sempre. “Non è andata bene, mi aspettavo di più, anche la vittoria – dice Theolier -, ma oggi, per la prima volta, ho visto la squadra sciare al 70% delle potenzialità Io faccio l’allenatore da 18 anni e so quando una squadra è forte: e questa squadra è forte. Oggi no, però. Oggi non hanno sciato a tutta, senza pensare, come sanno fare. Evidentemente, l’attesa dei risultati ha pesato sulla prestazione. Bisogna lavorare sulla mentalità dellla squadra e recuperare tranquillità. L’anno scorso molti di questi ragazzi partivano con pettorali alti: è più facile risalire le classifiche che rimanere in vetta. Comunque, non bisogna creare allarmismi. Bisogna rimanere tranquilli e lavorare per Campiglio”.
Anche Claudio Ravetto predica tranquillità: “Bisogna avere pazienza – dice il direttore agonistico – loro sanno che le altre squadre hanno già fatto risultato e sanno che da loro ci si attende molto. Non bisogna creare pressione, ma sapere aspettare, speriamo già a Campiglio. Gross ha voluto strafare e ha commesso lo stesso errore che aveva commesso Deville a Levi. Ma devono stare tranquilli, sono andati forte tutta l’estate e anche adesso sono fortissimi”.
In vista del gigante di domenica le prosepttive sono rosee per gli Azzurri. Sempre Ravetto: “Sono curioso di vedere come andrà, perché è un gigante molto stretto e completamente diverso da quello di Soelden e da quello di Beaver. Alex Prosch traccia la prima manche, con le porte a 22 metri circa. Di solito qui Blardone si è sempre fatto valere e sullo stretto possono andar bene anche Simoncelli e Moelgg. Hirscher è temibile, come lo è Pinturault. Sono curioso di vedere Ligety su questa pista”.
Deville: “Ero troppo teso”. Theolier: “Bisogna lavorare sulla mentalità”. Ravetto: “Ci vuole pazienza, ma la squadra è fortissima. Curioso per il gigante di domani”
Cristian Deville è stato il migliore azzurro di giornata con il settimo posto che cancella in parte l’uscita di scena di Levi. Il trentino, quinto a metà gara, ha perduto due posizioni al pomeriggio sotto una fitta nevicata, in ritardo di 1″32 dal vincitore Alexis Pinturault. “Devo dire che sono un po’ arrabbiato ma alla fine bisogna accettare questo piazzamento – spiega Cristian -. Dopo l’uscita nello slalom di Levi mi sentivo un leone, però quel ritiro mi ha condizionato, sono sceso in pista troppo contratto, quindi non ho meritato di più. Ci tenevo a far bene, sono sicuro di avere qualcosa in più da mostrare e spero di farlo sin dalla prossima occasione”.
L’analisi di Jacques Theolier sulla prestazione degli Azzurri nello slalom di Val d’Isère è limpida, come sempre. “Non è andata bene, mi aspettavo di più, anche la vittoria – dice Theolier -, ma oggi, per la prima volta, ho visto la squadra sciare al 70% delle potenzialità Io faccio l’allenatore da 18 anni e so quando una squadra è forte: e questa squadra è forte. Oggi no, però. Oggi non hanno sciato a tutta, senza pensare, come sanno fare. Evidentemente, l’attesa dei risultati ha pesato sulla prestazione. Bisogna lavorare sulla mentalità dellla squadra e recuperare tranquillità. L’anno scorso molti di questi ragazzi partivano con pettorali alti: è più facile risalire le classifiche che rimanere in vetta. Comunque, non bisogna creare allarmismi. Bisogna rimanere tranquilli e lavorare per Campiglio”.
Anche Claudio Ravetto predica tranquillità: “Bisogna avere pazienza – dice il direttore agonistico – loro sanno che le altre squadre hanno già fatto risultato e sanno che da loro ci si attende molto. Non bisogna creare pressione, ma sapere aspettare, speriamo già a Campiglio. Gross ha voluto strafare e ha commesso lo stesso errore che aveva commesso Deville a Levi. Ma devono stare tranquilli, sono andati forte tutta l’estate e anche adesso sono fortissimi”.
In vista del gigante di domenica le prosepttive sono rosee per gli Azzurri. Sempre Ravetto: “Sono curioso di vedere come andrà, perché è un gigante molto stretto e completamente diverso da quello di Soelden e da quello di Beaver. Alex Prosch traccia la prima manche, con le porte a 22 metri circa. Di solito qui Blardone si è sempre fatto valere e sullo stretto possono andar bene anche Simoncelli e Moelgg. Hirscher è temibile, come lo è Pinturault. Sono curioso di vedere Ligety su questa pista”.