- Home
- Goggia: “Un grande successo, lo dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato venerdì”
Goggia: “Un grande successo, lo dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato venerdì”
Le parole di Sofia Goggia dopo la straordinaria vittoria nella discesa bis di St.Moritz:
“Forse la mia razionalità, unita alla mia istintività, mi porta a fare quello che faccio. Dopo Pechino, in cui ho fatto un’Olimpiade su una gamba sola, una mano era ok: meglio aver le gambe che le mani. Oggi non c’era una ragazza più felice di me in partenza, non c’era nulla di scontato nemmeno che io potessi essere al cancelletto di partenza, ma quando l’ho capito in campo libero mi son detta che dovevo scendere con quella gioia e nessuna l’aveva. Mi è venuta in mente Pechino, mi son detta che le prove le avevo vinte con 1″3, e poi ho pensato a stare sui miei piedi e basta. Venerdì è stata una giornata da cinema, ma quando il Gruppo San Donato ha chiamato i miglior chirurghi per operarmi io ho guardato i medici che si erano scomodati e che magari erano anche in vacanza, e ho capito che c’era un unità d’intenti che ci avrebbe portato alla vittoria”.
“Il successo di oggi è qualcosa di grande con 4 decimi, con una mano e senza spingere con una fatica immensa sui salti. La dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato venerdì. E’ stato difficile vedere la cicatrice, dopo l’operazione ho sentito un po’ di disagio dentro di me, ma ho solo pensato che potevo vincere e sono tanto tanto contenta. La Suter mi è venuta a fare i complimenti e mi ha fatto piacere, mi porto via l’abbraccio con il dottor Panzeri con cui abbiamo vissuto una giornata folle, il mio skiman, il mio preparatore e tutto lo staff azzurro”.
Goggia: “Un grande successo, lo dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato venerdì”
Le parole di Sofia Goggia dopo la straordinaria vittoria nella discesa bis di St.Moritz:
“Forse la mia razionalità, unita alla mia istintività, mi porta a fare quello che faccio. Dopo Pechino, in cui ho fatto un’Olimpiade su una gamba sola, una mano era ok: meglio aver le gambe che le mani. Oggi non c’era una ragazza più felice di me in partenza, non c’era nulla di scontato nemmeno che io potessi essere al cancelletto di partenza, ma quando l’ho capito in campo libero mi son detta che dovevo scendere con quella gioia e nessuna l’aveva. Mi è venuta in mente Pechino, mi son detta che le prove le avevo vinte con 1″3, e poi ho pensato a stare sui miei piedi e basta. Venerdì è stata una giornata da cinema, ma quando il Gruppo San Donato ha chiamato i miglior chirurghi per operarmi io ho guardato i medici che si erano scomodati e che magari erano anche in vacanza, e ho capito che c’era un unità d’intenti che ci avrebbe portato alla vittoria”.
“Il successo di oggi è qualcosa di grande con 4 decimi, con una mano e senza spingere con una fatica immensa sui salti. La dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato venerdì. E’ stato difficile vedere la cicatrice, dopo l’operazione ho sentito un po’ di disagio dentro di me, ma ho solo pensato che potevo vincere e sono tanto tanto contenta. La Suter mi è venuta a fare i complimenti e mi ha fatto piacere, mi porto via l’abbraccio con il dottor Panzeri con cui abbiamo vissuto una giornata folle, il mio skiman, il mio preparatore e tutto lo staff azzurro”.