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La filosofia olimpica di Theolier: “Allenarci per essere pronti a ogni condizione di neve”
Jacques Theolier si appresta a cominciare la sua quarta esperienza alla guida della squadra di slalom maschile, la terza se consideriamo anche quella di gigante. Il 53enne tecnico francese di Modane si è messo alle spalle un’annata altalenante per le discipline tecniche, che ha visto il bronzo di Manfred Moelgg nel gigante iridato di Schladming e i tre podi in Coppa del mondo con lo stesso Moelgg (secondo in gigante a Soelden e terzo in slalom ad Adelboden) e il terzo di Davide Simoncelli nel gigante di Beaver Creek.
“Credo che una valutazione circa la passata stagione debba essere divisa per le due discipline – spiega Jacques -. In gigante le cose sono andate abbastanza bene, abbiamo assorbito il cambio di materiali nel modo giusto, facendo una medaglia ai Mondiali che mancava da tanti anni e due buoni piazzamenti a podio. In slalom invece abbiamo sbagliato l’approccio alle prime gare di coppa, dovevamo rimanere più calmi e allenarci maggiormente sulla tecnica di base come avevamo fatto nelle annate precedenti, abbiamo pensato non ci servisse e non era così. Forse ci è mancata un po’ di umiltà, facendo soltanto buone manches ma non una gara intera. Non c’è problema, guardiamo avanti. Queste sono lezioni che servono per migliorarsi, il livello tecnico dei nostri ragazzi è alto e ritroveremo certamente la via giusta. Perciò sin dai primi allenamenti sul ghiacciaio ricominceremo a concentrarci sui movimenti di base”.
L’appuntamento olimpico sulla pista di Sochi si presenta ricco di incertezza a causa dei continui cambiamenti meteorologici. “Sarà un vero terno al lotto come a Vancouver, la vicinanza del mare fa sì che le condizioni della neve mutino con grande velocità. Per questo motivo dovremo essere pronti ad ogni possibile variazione, quindi nel prossimo inverno non prepareremo più le piste, ma ci adatteremo alle diverse situazioni che incontreremo settimana dopo settimana”.
L’avvicinamento alle gare russe sarà diverso per gigante e slalom: “Fra le porte larghe sarà da un lato più facile perchè l’ultimo gigante sarà circa un mese prima e ci sarà tutto il tempo per rifinire la preparazione, dall’altro lato sarà più difficile perchè il break è veramente lungo. Lo slalom arriverà invece sulla scorta di sei gare nel solo mese di gennaio, per cui non ci sarà molto tempo per sistemare qualche eventuale dettaglio”.
Lo staff di allenatori si è arricchito quest’anno della presenza di Stefano Costazza, reduce da una lunga esperienza con la squadra femminile. “Credo di disporre di un gruppo di tecnici assolutamente preparato e competente. Costazza è uomo esperto e si va aggiungere a colleghi particolarmente validi. Non avrei potuto chiedere di meglio”.
La filosofia olimpica di Theolier: “Allenarci per essere pronti a ogni condizione di neve”
Jacques Theolier si appresta a cominciare la sua quarta esperienza alla guida della squadra di slalom maschile, la terza se consideriamo anche quella di gigante. Il 53enne tecnico francese di Modane si è messo alle spalle un’annata altalenante per le discipline tecniche, che ha visto il bronzo di Manfred Moelgg nel gigante iridato di Schladming e i tre podi in Coppa del mondo con lo stesso Moelgg (secondo in gigante a Soelden e terzo in slalom ad Adelboden) e il terzo di Davide Simoncelli nel gigante di Beaver Creek.
“Credo che una valutazione circa la passata stagione debba essere divisa per le due discipline – spiega Jacques -. In gigante le cose sono andate abbastanza bene, abbiamo assorbito il cambio di materiali nel modo giusto, facendo una medaglia ai Mondiali che mancava da tanti anni e due buoni piazzamenti a podio. In slalom invece abbiamo sbagliato l’approccio alle prime gare di coppa, dovevamo rimanere più calmi e allenarci maggiormente sulla tecnica di base come avevamo fatto nelle annate precedenti, abbiamo pensato non ci servisse e non era così. Forse ci è mancata un po’ di umiltà, facendo soltanto buone manches ma non una gara intera. Non c’è problema, guardiamo avanti. Queste sono lezioni che servono per migliorarsi, il livello tecnico dei nostri ragazzi è alto e ritroveremo certamente la via giusta. Perciò sin dai primi allenamenti sul ghiacciaio ricominceremo a concentrarci sui movimenti di base”.
L’appuntamento olimpico sulla pista di Sochi si presenta ricco di incertezza a causa dei continui cambiamenti meteorologici. “Sarà un vero terno al lotto come a Vancouver, la vicinanza del mare fa sì che le condizioni della neve mutino con grande velocità. Per questo motivo dovremo essere pronti ad ogni possibile variazione, quindi nel prossimo inverno non prepareremo più le piste, ma ci adatteremo alle diverse situazioni che incontreremo settimana dopo settimana”.
L’avvicinamento alle gare russe sarà diverso per gigante e slalom: “Fra le porte larghe sarà da un lato più facile perchè l’ultimo gigante sarà circa un mese prima e ci sarà tutto il tempo per rifinire la preparazione, dall’altro lato sarà più difficile perchè il break è veramente lungo. Lo slalom arriverà invece sulla scorta di sei gare nel solo mese di gennaio, per cui non ci sarà molto tempo per sistemare qualche eventuale dettaglio”.
Lo staff di allenatori si è arricchito quest’anno della presenza di Stefano Costazza, reduce da una lunga esperienza con la squadra femminile. “Credo di disporre di un gruppo di tecnici assolutamente preparato e competente. Costazza è uomo esperto e si va aggiungere a colleghi particolarmente validi. Non avrei potuto chiedere di meglio”.