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Pellegrino: “Ho rischiato di non farcela, ma stavolta ho corso bene”
“Ho rischiato di non farcela – spiega il 22enne poliziotto di Nus -. In finale sono rimasto un po’ chiuso in partenza, poi in salita ho trovato lo spazio giusto per recuperare e gli altri si sono autoeliminati. E’ il secondo podio della mia carriera, sia questo che quello ottenuto a Liberec hanno un grande valore. Questo è un secondo posto cercato da due anni a questa parte, quello di Liberec fu bellissimo perchè non se lo aspettava nessuno. Adesso mi fermo per cinque giorni, sono parecchie settimane che mi trovo lontano da casa. Poi ricomincio tutto d’un fiato verso i Mondiali in Val di Fiemme. Spero che questo podio faccia da ulteriore stimolo per il resto della squadra, credo che la condizione di tutti noi stia crescendo. Dedico questo podio al mio allenatore Stefano Saracco e al mio skiman Andrea Dufour, se lo meritano perchè stiamo facendo insieme un lavoro duro fin dalla scorsa estate. Il pugno sul cuore all’inizio di ogni manche? E’ per ricordare la mia fidanzata (la collega Greta Laurent, ndr)”.
Silvio Fauner gli rivolge i propri complimenti: “Federico ha fatto quello che gli avevamo chiesto, sta seguendo la tabella di marcia che gli ha preparato lo staff tecnico. Adesso ci trasferiamo in Italia, alcuni dei nostri si fermeranno ma ci teniamo a fare bella figura perchè avremo quattro gare davanti ai nostri tifosi”.
David Hofer ha sbollito la rabbia. “Mi sentivo bene, stavo dominando la manche con Pellegrino e sapevo che in quell’ultima curva avrei dovuto schivare un lastrone di ghiaccio. L’ho evitato senza problemi ma i due scarpini si sono toccati e sono finito per terra. Il mio Tour de Ski finisce qui perchè non vorrei arrivare alla scalata del Cermis bollito e perdere la buona condizione cvhe ho in questo periodo. L’obiettivo principale rimangono i Mondiali”.
Pellegrino: “Ho rischiato di non farcela, ma stavolta ho corso bene”
“Ho rischiato di non farcela – spiega il 22enne poliziotto di Nus -. In finale sono rimasto un po’ chiuso in partenza, poi in salita ho trovato lo spazio giusto per recuperare e gli altri si sono autoeliminati. E’ il secondo podio della mia carriera, sia questo che quello ottenuto a Liberec hanno un grande valore. Questo è un secondo posto cercato da due anni a questa parte, quello di Liberec fu bellissimo perchè non se lo aspettava nessuno. Adesso mi fermo per cinque giorni, sono parecchie settimane che mi trovo lontano da casa. Poi ricomincio tutto d’un fiato verso i Mondiali in Val di Fiemme. Spero che questo podio faccia da ulteriore stimolo per il resto della squadra, credo che la condizione di tutti noi stia crescendo. Dedico questo podio al mio allenatore Stefano Saracco e al mio skiman Andrea Dufour, se lo meritano perchè stiamo facendo insieme un lavoro duro fin dalla scorsa estate. Il pugno sul cuore all’inizio di ogni manche? E’ per ricordare la mia fidanzata (la collega Greta Laurent, ndr)”.
Silvio Fauner gli rivolge i propri complimenti: “Federico ha fatto quello che gli avevamo chiesto, sta seguendo la tabella di marcia che gli ha preparato lo staff tecnico. Adesso ci trasferiamo in Italia, alcuni dei nostri si fermeranno ma ci teniamo a fare bella figura perchè avremo quattro gare davanti ai nostri tifosi”.
David Hofer ha sbollito la rabbia. “Mi sentivo bene, stavo dominando la manche con Pellegrino e sapevo che in quell’ultima curva avrei dovuto schivare un lastrone di ghiaccio. L’ho evitato senza problemi ma i due scarpini si sono toccati e sono finito per terra. Il mio Tour de Ski finisce qui perchè non vorrei arrivare alla scalata del Cermis bollito e perdere la buona condizione cvhe ho in questo periodo. L’obiettivo principale rimangono i Mondiali”.