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Recchia: “E’ cominciata la mia terza carriera”. Schnarf: “Ho cambiato mentalità”
Lucia Recchia è visibilmente emozionata per un inatteso sesto posto che la rilancia ai massimi livelli sul circuito di Coppa del mondo. Dal 2005 la trentunenne finanziera di Brunico ha vissuto una serie di vicissitudini infinite, con una schiena malandata che l’ha praticamente bloccata tre anni, fino ad una pessimo atterraggio da un salto sulla pista di Cortina che le lesionò nel 2009 un legamento del ginocchio. Tornata in pista lo scorso novembre, si procurò un trauma cranico a Lake Louise e concluse anticipatamente la stagione pizzcandosi un’altra volta il ginocchio sulla pista delle Tofane. “Sono contentissima per il piazzamento anche se il podio mi è sfuggito per un niente – spiega Lucia -. Mi sono trovata a mio agio anche durante le prove, nonostante su questa pista ho fatto sempre fatica in passato. Ho dato veramente tutto quello che avevo in corpo, la mia voglia di rivalsa nei confronti della sfortuna è massima, è come se avessi cominciato una terza carriera. Alla vigilia avrei firmato per un posto nelle venti, adesso non voglio accontentarmi. Sabato c’è una nuova opportunità, voglio coglierla al volo”.
Soddisfatta anche Verena Stuffer, decima e alla sua seconda miglior prestazione in coppa. “Rispetto alle prove ho cambiato decisamente l’approccio alla gara – spiega la ventisettenne di Santa Cristina -. Di solito sono un diesel, però sto sicando bene ma non sempre riesco a metterlo in pratica. La squadra ha dimostrato di esserci, in allenamento il livello di competitività è alto e siamo da stimolo una con l’altra”.
Daniela Merighetti: “Sono molto dispiaciuta perché c’era vento ovunque di traverso. Dopo il salto ho preso delle folate bestiali, idem all’entrata del muro e nell’ultimo tratto di pista, dove non ho sbagliato nulla ed ho perso un’eternità. Mi auguro che sabato le condizioni siano migliori ed uguali per tutte le atlete, perché qui a Lake Louise le condizioni possono cambiare in modo repentino dal punto di vista del vento e della visibilità”.
Elena Fanchini è stata condizionata dal vento: “Ha rallentato la mia discesa; solo nel tratto centrale sono riuscita a recuperare qualcosa, ma nel finale ho perso altri decimi. Su questa pista cambia spesso direzione, dopo la discesa della trentesima atleta abbiamo assistito ad una gara diversa. Domani spero di poter gareggiare con condizioni meteo migliori, senza che il vento condizioni il risultato come è successo in questa occasione”.
Recchia: “E’ cominciata la mia terza carriera”. Schnarf: “Ho cambiato mentalità”
Lucia Recchia è visibilmente emozionata per un inatteso sesto posto che la rilancia ai massimi livelli sul circuito di Coppa del mondo. Dal 2005 la trentunenne finanziera di Brunico ha vissuto una serie di vicissitudini infinite, con una schiena malandata che l’ha praticamente bloccata tre anni, fino ad una pessimo atterraggio da un salto sulla pista di Cortina che le lesionò nel 2009 un legamento del ginocchio. Tornata in pista lo scorso novembre, si procurò un trauma cranico a Lake Louise e concluse anticipatamente la stagione pizzcandosi un’altra volta il ginocchio sulla pista delle Tofane. “Sono contentissima per il piazzamento anche se il podio mi è sfuggito per un niente – spiega Lucia -. Mi sono trovata a mio agio anche durante le prove, nonostante su questa pista ho fatto sempre fatica in passato. Ho dato veramente tutto quello che avevo in corpo, la mia voglia di rivalsa nei confronti della sfortuna è massima, è come se avessi cominciato una terza carriera. Alla vigilia avrei firmato per un posto nelle venti, adesso non voglio accontentarmi. Sabato c’è una nuova opportunità, voglio coglierla al volo”.
Soddisfatta anche Verena Stuffer, decima e alla sua seconda miglior prestazione in coppa. “Rispetto alle prove ho cambiato decisamente l’approccio alla gara – spiega la ventisettenne di Santa Cristina -. Di solito sono un diesel, però sto sicando bene ma non sempre riesco a metterlo in pratica. La squadra ha dimostrato di esserci, in allenamento il livello di competitività è alto e siamo da stimolo una con l’altra”.
Daniela Merighetti: “Sono molto dispiaciuta perché c’era vento ovunque di traverso. Dopo il salto ho preso delle folate bestiali, idem all’entrata del muro e nell’ultimo tratto di pista, dove non ho sbagliato nulla ed ho perso un’eternità. Mi auguro che sabato le condizioni siano migliori ed uguali per tutte le atlete, perché qui a Lake Louise le condizioni possono cambiare in modo repentino dal punto di vista del vento e della visibilità”.
Elena Fanchini è stata condizionata dal vento: “Ha rallentato la mia discesa; solo nel tratto centrale sono riuscita a recuperare qualcosa, ma nel finale ho perso altri decimi. Su questa pista cambia spesso direzione, dopo la discesa della trentesima atleta abbiamo assistito ad una gara diversa. Domani spero di poter gareggiare con condizioni meteo migliori, senza che il vento condizioni il risultato come è successo in questa occasione”.